I contributi saranno determinati applicando una percentuale alla differenza tra l'ammontare medio dei ricavi relativi al trimestre anteriore all'entrata in vigore del decreto e l'ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019.
Le percentuali sono le seguenti:
- 60% per i soggetti con ricavi 2019 non superiori a 5 mln;
- 40% per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 5 mln e fino a 50 mln;
- per le imprese costituite dal primo gennaio 2020 il periodo di imposta di riferimento di cui alle lettere a) e b) è quello relativo all'anno 2021.
Le sovvenzioni non potranno comunque superare l'ammontare massimo di 400mila euro a beneficiario, nel rispetto dei limiti previsti dal Temporary framework sugli aiuti di stato dell'Unione europea.
Per favorire l'accesso al credito delle imprese, fino al 31 dicembre 2022 gli istituti di credito potranno ottenere da Sace e dal Fondo pmi garanzie fino al 90%, a copertura di qualsiasi forma di finanziamento per le aziende, inclusa l'apertura di credito documentaria finalizzata a supportare le importazioni verso l'Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari a causa dalla crisi attuale.
Le garanzie copriranno, a prima richiesta, il capitale, gli interessi e gli oneri accessori fino all'importo massimo garantito.
Il decreto MiSe non consente il cumulo di agevolazioni sulle stesse spese, ma lo permette con altri aiuti, ai sensi e nei limiti di quanto previsto del punto 39 del quadro temporaneo sugli aiuti di stato.
La revoca dell'agevolazione scatterà in caso di: assenza di uno o più requisiti, o documentazione incompleta o irregolare; superamento di limiti e condizioni di cumulo; mancato svolgimento dei controlli per colpa del beneficiario; cessazione dell'attività.